"Nel 1957 Gianbattista Meneghini, l'industriale veronese che la Callas aveva sposato otto anni prima, aveva ordinato a Caselli un grande ritratto della moglie. La cantante era già una celebrità nazionale, contesa dai teatri di tutto il mondo, diva dei rotocalchi e del bel mondo.
Anche Silvano Caselli, il pittore fiorentino trapiantato a Lugano, era ambitissimo. Aveva già immortalato i grandi dell'epoca ed entrare nella sua galleria significava aver raggiunto la fama. Meneghini non ne fece all'inizio una questione di prezzo. Convinse Caselli a trasferirsi per alcune settimane a Milano, gli riuscì più difficile persuadere la moglie a posare per l'artista.
Alla fine dell'estate del '57 il grande olio di Maria un metro e trenta d'altezza per quasi un metro di larghezza, illuminava un'intera parte del salone dell'appartamento di Via Buonarroti. E lì rimase fino al marzo del '60 quando Meneghini scrisse a Caselli e fece in modo che si riprendesse il dipinto. Cos'era successo?"